Per la metà degli anni ’80 gli italiani ed il mondo, iniziarono a conoscere la nuova utilitaria della casa torinese,la Uno. Di fatto era la sostituta della 127, anche se le dimensioni erano leggermente cresciute, dovute dai dettami stilistici di quegli anni.

La semplicità la faceva da padrone e come ogni modello di punta le motorizzazioni, così come gli allestimenti erano molto vari; ma noi ci soffermeremo soltanto sulla versione più prestazionale ed “estrema” di questa vettura. Quella che per un breve periodo avrebbe potuto riportare la Fiat a competere direttamente nei rally.

Giorgetto Giugiaro riprese in mano il disegno della Uno, modificandolo con la sua matita, per poi consegnarlo in mano ai progettisti Abarth.
Il connubio italiano fu straordinario. La Uno era spinta da un motore 1.3L, con otto valvole per cilindro e un solo albero a camme in testa.
L’aspirazione non era più naturale, ma bensì fu aggiunto un turbocompressore IHI RHB4, che lavorava ad una pressione di 0,7 bar.

Il tutto concesse una potenza di 105 cavalli sulle ruote anteriori. La coppia massima si aveva a 3200 giri/min. , piuttosto alti ma capibile per la presenza del turbo.
L’alimentazione era ad iniezione Bosch Jettronic (simile a quella della Renault 5) con alcuni accorgimenti, per il controllo del flusso e la portata di benzina.
Le sospensioni sono simili alle sue antenate: infatti all’anteriore vige un sistema Macpherson con ammortizzatori telescopici idraulici; al posteriore invece troviamo un assale torcente con ammortizzatori telescopici a gas e molle elicoidali. La massa della vettura è rimasta contenuta, infatti si parla di 845 kg.

 

Nel 1989 viene effettuato un restyling, non solo estetico. Esce così la seconda serie della Uno. La cubatura del motore viene aumentata, portandola così a 1.4L. La testa viene lavorata rendendola più resistente e leggera, così da permettere un aumento del rapporto di compressione.

Il turbocompressore viene sostituito, montando un garrett T2 (più piccolo rispetto al precedente IHI) con una pressione di 0,65 bar. Nonostante la pressione più bassa la potenza cresce fino a 118 cavalli. Tuttavia negli anni successivi viene diminuita a causa delle normative anti-inquinamento Euro 1.

Nei rally non ha avuto successo, se non grazie ai privati, in quanto il progetto di una Fiat Uno Gruppo A fu abbandonato, per il semplice motivo che i vertici di allora non ritenevano competitivo il progetto. Tuttavia qualche dato tecnico si è riuscito ad estrapolare; le prestazioni erano degne di una rally car.

210 cavalli turbocompressi ad una pressione di 1,5 bar. Sicuramente ricordata nella celebre livrea Totip.

Purtroppo non si hanno molte informazioni ufficiali a riguardo.

 

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