La “131 Abarth Rally” nacque dall’esigenza di sostituire l’ormai obsoleta “124 Abarth Rally”.
In un primo tempo, per la nuova vettura da rally, l’Abarth aveva approntato un prototipo su base Fiat X1/9. Quando arrivò l’ordine di interrompere il progetto, Bertone era già pronto alla produzione dei 500 esemplari necessari all’omologazione nel Gruppo 4, ma la dirigenza FIAT decise di puntare sull’evoluzione della “131”, allo scopo di promuovere l’immagine della sua nuova berlina media sul mercato internazionale.

La FIAT assegnò il compito di sviluppare la sua nuova arma per le competizioni su strada agli
ingegneri dell’Abarth, da anni divenuta una sorta di reparto corse interno al gruppo FIAT, ed è nel 1975 che apparve la prima elaborazione, basata sulla versione a due porte Fiat 131.

Si tratta del prototipo Fiat Abarth 031 che, a parte le linee della carrozzeria, ha poco a che vedere con la 131 di serie: il motore è il 3.2 V6 della 130 con cubatura aumentata a 3.481 cm³ e alimentato da tre carburatori Weber; la potenza arriva a 270 CV a 6.800 giri/min, che consente alla 031 di
sfiorare i 260 km/h.

Come anticipato, la 131 Abarth Rally stradale, del 1976, deriva dalla variante a due porte della 131. Si tratta di una macchina piuttosto pesante, su cui gli ingegneri Abarth devono lavorare non poco per renderla all’altezza della concorrenza: per prima cosa si decide dunque di sostituire la maggior parte dei pannelli della
carrozzeria (portiere, parafanghi e cofani) con altri in vetroresina. Altre parti della vettura vengono invece realizzate in alluminio e, alla fine del trattamento, la macchina scende a 930 kg di peso. Sotto il cofano,
inizialmente c’è l’1.8 della 124 (da poco più di 200 CV), che ben presto viene però sostituito dal 2.0, sempre a 4 cilindri, da 215 CV, che diventano 230 in seguito all’adozione dell’iniezione Kugelfisher. Lo scopo della
realizzazione di una versione stradale, come sempre in questi casi, è quello di ottenere l’omologazione per le competizioni, nel dettaglio per il Gruppo 4, in altre parole per il Mondiale Rally. La soglia è fissata a 400
esemplari, della cui produzione si occupa la Bertone.

L’estetica era piuttosto differente dal modello originale; infatti i passaruota erano ben più la larghi, il
disegno differente dei fanali posteriori e i classici spoiler anteriori e posteriori.
Il successo sportivo di quest’auto fu favoloso, grazie anche alla sua preparazione meccanica. Il motore fu rivisto adottando un’iniezione indiretta a discapito del carburatore; la potenza fu portata a 220 cavalli. Le sospensioni vennero ritarate, mentre il cambio rimase quello di serie.

Vinse due titoli mondiali piloti grazie alle abili doti di Markku Alen nel 1978 e Walter Rohrl nel 1980; inoltre Fiat può sfoggiare tre titoli costruttori in quegli anni grazie a questa vettura.

Altri grandissimi campioni sono
passati dal sedile di quest’auto come il nostro Bettega,Fassini, Munari, Waldegaard e Darniche. …E poi
ancora la francese Michelle Mouton, Toivonen e Servia.
Nel 1982 cessa l’attività del 131 Abarth nei rally

 

Scheda tecnica

• Tipo: berlina 2 porte, 4 posti
• Telaio: monoscocca in acciaio
• Sospensioni anteriori: avantreno a ruote indipendenti, schema MacPherson, bracci trasversali, montanti telescopici con molloni, puntone di reazione obliquo, barra stabilizzatrice
• a ruote indipendenti con montanti telescopici tipo MacPherson, bracci triangolari inferiori, montanti telescopici con molloni, tiranti trasversali, barra stabilizzatrice
• Freni: a disco autoventilanti sulle quattro ruote con doppia pompa e ripartizione regolabile dall’interno
• Sterzo: a cremagliera
• Trasmissione: trazione posteriore e cambio a 5 marce con innesti frontali con differenziale autobloccante
• Frizione: monodisco a secco
• Motore: anteriore longitudinale, 4 cilindri in linea
• Cilindrata:1.995 cc.
• Rapporto di compressione: 10,1:1
• Potenza max: 230 CV a 7.500 giri/min
• Coppia max: 225,6 NM a 5750 giri/min
• Valvole: 16
• Distribuzione: 2 alberi a camme in testa, cinghia dentata
• Alimentazione: iniezione indiretta Kugelfischer
• Pneumatici: P7 283/35 per l’asfalto o P7 205/6 VR15 per terra o neve
• Velocità max: 190 Km/h
• Lunghezza: 4.190 mm
• Larghezza: 1820 mm
• Altezza: 1.360
• Passo: 2.490
• Peso: da 950 a 1.020 Kg in funzione del tipo di gara

 

Palmarès

2 Campionati del mondo piloti(Markku Alén nel 1978, Walter Röhrl nel 1980)

3 Campionati del mondo costruttori(1977, 1978 e 1980)

Vittorie

1975

• Rally 100.000 Trabucchi (Bacchelli – Rossetti)

• Rally dell’Isola d’Elba (Alen – Kivimaki)

1976

• Rally San Giacomo (Verini – Russo)

1977

• Rally del Portogallo (Alen – Kivimaki)

• Rally di Nuova Zelanda (Bacchelli – Rossetti)

• Rally del Canada (Salonen – Andreasson)

• Rally di San Remo (Andruet – Delferrier)

• Rally di Corsica (Darniche – Mahé)

• Rally di Antibes (Andruet – Delferrier)

• Rally Colline Romagna

1978

• Rally del Portogallo (Alen – Kivimaki)

• Rally di Finlandia (Alen – Kivimaki)

• Rally di Grecia (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally del Canada (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally di Corsica (Darniche – Mahé)

1979

• Rally di Finlandia (Alen – Kivimaki)

• Rally del Brasile (Alen – Kivimaki)

1980

• Rally di Monte Carlo (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally del Portogallo (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally di Argentina (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally di San Remo (Rohrl – Geistdorfer)

• Rally di Finlandia (Alen – Kivimaki)

1981

• Rally del Portogallo (Alen – Kivimaki)

1982

• Trofeo Rally Nazionale (Zanussi – Bernacchini)

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